N° 83

 

CONTO ALLA ROVESCIA

 

Di Carlo Monni

 

 

1.

 

 

            War Machine osserva con sgomento le sue mani puntare dritte contro il suo casco. La voce elettronica di Antigone, l’Intelligenza Artificiale che governa la sua armatura. scandisce:

<<Repulsori regolati su massima intensità. Pronti al fuoco.>>        

            L’ex maggiore dell’Esercito Simon Ryker, radiato con disonore, possiede il potere di controllare qualunque sistema operativo cibernetico e l’ha usato per far rivoltare l’armatura di Jim Rhodes contro di lui.

            I sistemi operativi dell’armatura stanno combattendo l’intrusione esterna ed è per questo che tutto sta avvenendo con esasperante lentezza, ma le parole di Antigone continuano a risuonare nelle orecchie di Rhodey col loro carico di minaccia:

<<Pronti al fuoco… pronti al fuoco.>>.

 

            Solo pochi istanti fa[1] due Lockheed Martin C-130J Super Hercules sono decollati da una pista di volo clandestina nel bel mezzo del deserto del Nevada diretti verso destinazione ignota. A bordo di ciascuno un numero imprecisato di cyborg in assetto di guerra. Sulla loro scia due figure volanti in armatura rossa e oro.

<<Che facciamo adesso, Capo ?>> chiede Harold Joseph “Happy” Hogan.

<<Li seguiamo,Happy, non possiamo fare altro per ora.>> risponde Tony Stark <<Anche ammesso che potessimo abbattere quei bestioni, provocheremmo quasi certamente la morte di un sacco di gente forse del tutto innocente, te la senti?>>

            Il silenzio di Happy è decisamente eloquente.

<<Dove credi che stiano andando?>> chiede infine.

<<Puntano a sudest, quindi non New York. Da qualche parte tra l’Oceano Atlantico ed il Golfo del Messico direi .>>

<<Quanti di quei Cyborg credi che ci siano a bordo?>>

<<Considerato il loro peso e la capacità di carico del C-130J, forse una trentina per aereo.>>

<<Mio Dio! Quanto basta per devastare una nazione.>>

<<Quanto basta per conquistarla.>> ribatte Tony.

 

            Fort Bragg in North Carolina è forse la più grande e popolosa base militare del mondo ed è qui che si trova un altro Iron Man impegnato in una missione delicata.

            Prima di diventare Capo della Sicurezza della Stark Tower e Iron Man di riserva , Mike O’Brien è stato un detective del Dipartimento di Polizia di New York, un agente federale in armatura ed infine capo della sicurezza del Palazzo dei Vendicatori. Il suo non facile compito è ritrovare la piccola Aria Hayes, rapita per ricattare il padre, il Capitano Medico afroamericano Henry Hayes, mutato contro la sua volontà in un cyborg di tipo Deathlok, per farlo agire agli ordini del Consorzio Ombra.

            La zona è già stata battuta anche dagli agenti del F.B.I. ma cercavano normali rapitori e forse tra loro c’era qualcuno sul libro paga del Consorzio Ombra che ha provveduto a depistarli.

            Mike raccoglie un po’ di campioni che vengono analizzati dalla sua armatura. Con un po’ di fortuna potrebbe trovare un indizio utile.

            Passa qualche minuto e poi…

<<Bingo!>> si lascia sfuggire Mike.

 

 

2.

 

 

            Mentre tallona uno dei due aerei nei panni metallici di Iron Man, Tony Stark si chiede come potrà risolvere il pasticcio in cui si trova se i suoi sospetti sono corretti. Nonostante il potere della sua armatura affrontare qualche decina di cyborg armati pesantemente potrebbe essere superiore alle sue capacità.

            La soluzione più semplice sarebbe abbattere gli aerei e lasciare che sia l’oceano a farli sparire per sempre, ma l’unica opzione da escludere: non ucciderà mai nessuno a sangue freddo, specie dei poveri soldati che potrebbero essere stati costretti a diventare macchine di morte loro malgrado.

<<C’è qualcosa sulla nostra scia, Capo.>> lo avverte Happy Hogan.

            In effetti, sono seguiti da un missile a testata multipla e dietro ne arriva un secondo.

<<A quanto pare, si sono accorti di noi.>> replica Tony <<Bene, si accorgeranno anche che non è facile farci  fuori. Manovra evasiva Happy.>>

            I due Iron Men sfrecciano in direzioni diverse ed i missili li seguono. La velocità dei due uomini in armatura aumenta ma anche quella dei missili .

            Improvvisamente Tony si ferma e si gira verso il missile.

<<ORA!>> grida

            Entrambi gli Iron Men sparano una scarica di uniraggio pettorale ed un attimo dopo l’aria è squarciata da due esplosioni gemelle.

 

            Dove sia questa fortezza è un segreto che molte agenzie di intelligence hanno provato a scoprire senza successo.

            L’uomo che il Mondo conosce solo come il Mandarino osserva con disprezzo il cadavere dell’ultimo agente che ci ha provato.

-Portatelo via.- ordina ai suoi sottoposti.

            Si ferma a riflettere. Quegli idioti di Pechino si stanno facendo troppo insistenti. È arrivato il momento di dar loro una lezione.

 

            La fronte di Simon Ryker è imperlata di sudore mentre si concentra.

-Falla sparare quella dannata armatura!- urla suo fratello Harlan.

-Ci sto provando...- ribatte Simon -… ma c’è un’improvvisa resistenza. Quel maledetto sistema operativo mi sta combattendo e…-

<<E ha vinto.>> ribatte la voce elettronicamente modificata di War Machine.

 

 

3.

 

 

            Seduta nel suo ufficio, Rumiko Fujikawa è immersa in riflessioni personali quando uno dei suoi cellulari squilla.

            Si tratta di un apparecchio con un solo numero memorizzato, così lei sa benissimo chi la sta chiamando e quando risponde cerca di non far trapelare la propria ansia.

<<Miss F? Sono R. Quello che mi aveva chiesto è pronto.>> dice una voce maschile <<Può venire a ritirarlo quando vuole.>>

-Io… verrò stasera.- risponde Rumiko con un leggero tremito nella voce.

            Finalmente l’attesa sta per finire e quello che desidera sarà suo… solo suo.

 

            War Machine si avvicina minaccioso ai tre fratelli Ryker.

<<Forse è il caso che vi spieghi una cosa…>> dice <<Anni fa qualcun altro riuscì a prendere il controllo dell’armatura di Iron Man e la usò per uccidere un uomo.[2] Da allora Tony Stark ha fatto in modo che non potesse più succedere. Certo, nessun sistema è davvero perfetto e tu, Simon… non ti spiace se ti chiamo Simon, vero? Dopotutto siamo un po’ vecchi amici ormai. Tu, Simon, dicevo, sei arrivato abbastanza vicino a superarlo, ma com’è che si dice? Abbastanza non è abbastanza.>>

-Non ti permetterò di fermarmi!- esclama Harlan Ryker -Non adesso che sto per raccogliere i frutti di anni di lavoro.-

<<Mi piange il cuore… ma ripensandoci… no, non è vero .>>

            Harlan Ryker preme un pulsante su una consolle e subito dopo dalle pareti escono delle bocche da fuoco che sparano contro War Machine una serie di proiettili di varia forma e calibro, compresi missili di tipo stinger.

            Mentre War Machine viene colpirlo ripetutamente i fratelli Ryker fuggono lungo un corridoio.

            Jim Rhodes li vede, ma è troppo impegnato a difendersi per poterci pensare. I primi colpi l’hanno gettato a terra ma lui è stato rapido a mettersi in ginocchio. Con una serie di scariche di repulsori mette fuori uso buona parte delle armi, poi ne sistema altre con l’uniraggio pettorale.

            Rimangono i due missili stinger. Spara contro il primo uno dei suoi. Il contraccolpo dell’esplosione lo spedisce contro la consolle.

            Il secondo missile punta verso d lui e Rhodey decide di prendere letteralmente il volo.

            Il missile esplode sulla consolle mentre lui sfonda il soffitto.

 

            Rebecca Bergier, responsabile della Divisione Diritti Umani della Fondazione Maria Stark, si prepara ad uscire dal suo ufficio e sorride pregustando la piacevole serata con la sua compagna Linda Carter, che per una volta non è di turno notturno come infermiera allo Stark Memorial Hospital.

            Quando vede entrare la Dottoressa Glenda Sandoval, il suo primo pensiero è: speriamo che non ci siano guai in vista proprio adesso che sto per andarmene.

            Glenda Sandoval è una donna molto attraente. Viene da Portorico e nelle sue vene scorre sangue africano, spagnolo e degli indigeni che ha creato un mix molto gradevole. Rebecca deve ammettere che se fosse ancora single avrebbe fatto un pensierino su di lei, nonostante, ahimè, sia etero.

-Che posso fare per te, Glenda?- le chiede.

-Io… mi chiedevo se avessi esaminato la mia domanda di essere inserita in uno dei team medici in missione all’estero.- risponde lei.

-Non ti è bastata l’esperienza in Africa? Vuoi tornare di nuovo a rischiare la vita in zona di guerra?-

-Tanto non è che qui negli Stati Uniti mi sia rimasto molto.

            Rebecca sa che Glenda è stata lasciata dal marito in circostanze che non le sono ben chiare e che non sta a lei approfondire: se Glenda vorrà parlargliene, starà a lei deciderlo.

            Di una cosa, però, Rebecca è certa: ma quali che siano le state le circostanze in cui il marito ha abbandonato Glenda, quell’uomo è uno stupido o peggio.

 

 

4.

 

 

            Per un attimo il Golfo del Messico è illuminato da una luce accecante e quando si dissipa è possibile vedere le figure di ben due Iron Men in volo.

<<Ci siamo sbarazzati di quei missili ma abbiamo perso gli aerei.>> dice Happy Hogan.

<<Non esserne così sicuro, Happy.>> ribatte Tony Stark <<Innanzitutto, credo di aver capito qual è la loro meta e poi ho agganciato il loro GPS.>>

<<Questo dovrebbe insegnarmi ad essere meno pessimista., suppongo. Allora, Capo, dove sarebbero diretti i nostri uccellini?>>

<<Rifletti, Happy: se tu avessi ai tuoi ordini una cinquantina o sessantina di cyborg che da soli hanno la potenza di fuoco di una compagnia di soldati, cosa ne faresti?>>

<<Uhm… fammi pensare… sono troppo pochi per pensare di attaccare Washington. Alla fine le nostre forze armate ne avrebbero ragione sia pure con perdite pesantissime. Gli ci vorrebbe un posto con esercito abbastanza piccolo da non impensierirli, qualcosa come … oh San Patrizio!>>

<<Ci sei arrivato: il loro obiettivo è un piccolo Stato dei Caraibi.>>

<<Maledizione. Non credo che potremo fermarli noi due da soli.>>

<<E chi ha detto che saremo soli?>> ribatte Tony sorridendo sornione sotto l’elmo.

 

            Da quando è il maggiordomo dei Vendicatori, vale a dire dalla loro fondazione, Edwin Jarvis ha visto parecchie cose strane e quindi la visita di due cyborg che giocano a scacchi nel salotto del quartier generale degli Eroi più Potenti della Terra non lo turba minimamente.

            Da quanto gli è stato detto da Mr. Stark, sia il bianco che l’afroamericano sono, per così dire, esemplari di cyborg di Classe Deathlok, un progetto del Pentagono per realizzare supersoldati ibridi tra uomo e macchina abbandonato da tempo e che qualcuno ha riesumato per i suoi sinistri scopi. Il Colonnello Luther Manning e il Capitano Medico Henry Hayes sono, però, riusciti a superare la programmazione che li voleva docili burattini di sconosciuti padroni.

            L’F.B.S.A., l’agenzia federale che si occupa di superumani, li voleva arrestare ma Tony Stark ha garantito per loro ed è per questo che ora sono ospiti del palazzo.[3]

-Sei troppo distratto, Hayes…- dice Luther Manning -… sto per darti scacco matto.-

-Mi dispiace.- risponde l’altro -Non riesco a non pensare a mia figlia. So che Iron Man la sta cercando ma non sapere niente di lei mi uccide.-

            Prima che Manning possa ribattere, nella sala entra un afroamericano dal fisico robusto.

-Dicci che ci sono novità, Collins.- gli chiede Hayes.

-Ci sono novità.- risponde Michael Collins -Per tutti noi.-

 

            Jonas Harrow è un medico radiato dall’albo per aver effettuato esperimenti pericolosi. È uno di quegli individui per cui l‘etica non è un ostacolo alla curiosità scientifica e tantomeno ai profitti che possono derivarne.

            Del resto, di che dovrebbe pentirsi? Le sue operazioni saranno anche poco ortodosse ma hanno salvato delle vite ed in più di un caso hanno migliorato i suoi pazienti. Quegli stupidi della comunità scientifica dovrebbero riconoscerlo invece di ostracizzarlo.

            Harrow si rivolge alla bella donna dai capelli rossi in piedi accanto a lui:

-Mi segua, Dottoressa Dyson, dobbiamo festeggiare il nostro successo. Devo riconoscere che il suo contributo è stato fondamentale.

            Se fosse padrona della sua volontà ed avesse in mano una pistola, Gina Dyson la scaricherebbe volentieri su Harrow ma un chip impiantatole alla base del cranio la costringe ad ubbidire agli ordini dei suoi carcerieri, compresi quelli che trova moralmente ripugnanti e così non può che seguire Harrow.

            Improvvisamente nell’installazione nel bel mezzo del deserto del Nevada in cui si trovano irrompe un’auto corazzata che dopo aver sfondato le recinzioni si ferma davanti a loro e ne scende un cyborg in tuta blu .

-Vi sono mancato?- chiede con tono ironico.

-Eric?- mormora Gina.

-Coldblood?- esclama Harrow.

 

 

5.

 

 

            L’esplosione scuote l’aria alle sue spalle distruggendo l’edificio dove si trovava poco prima ma War Machine non si ferma.

            Un breve volo lo porta a raggiungere l’elicottero con cui il Generale John Arthur Ryker ed i suoi fratelli Harlan e Simon stanno cercando di salire.

            Un colpo di uniraggio pettorale lo prende in pieno distruggendo definitivamente ogni speranza di fuga dei tre.

            Atterrando davanti a loro, Rhodey stende Simon Ryker con una scarica di repulsori a bassa intensità ma sufficiente a farlo svenire,.

<<Spiacente...>> dice <<… ma volevo evitare che facesse altri scherzetti.>>

-Che intendi fare di noi?- chiede il generale.

<<Mi pare ovvio.>> risponde War Machine <<Chiamerò le autorità perché vi vengano a prendere. L’F.B.S.A. ed altre agenzie avranno molte domande da farvi. Prevedo molte imputazioni a vostro carico e per lei, Generale, la Corte Marziale.>>

-Sono preparato.- afferma, cupo, John Ryker -Lo sono da tanto. Affronterò il mio destino da soldato.-

            Jim Rhodes tace. È soddisfatto di aver chiuso questa parte della storia ma una volta che i Ryker saranno sotto custodia raggiungerà Tony e gli altri. Ha la sensazione che abbiano bisogno di tutto l’aiuto possibile.

 

            I Caraibi sono uno dei luoghi più noti al Mondo ed una meta turistica privilegiata per americani e non solo.

            I passeggeri dei due C-130J Super Hercules non hanno le vacanze in mente mentre sorvolano una delle isole caraibiche. A dire il vero, non hanno nulla in mente. Chi ne ha ricostruito le carni martoriate per farne delle perfette macchine da guerra cyborg ha eseguito su di loro anche una lobotomia che ha tolto loro la facoltà di pensare autonomamente.

            Le direttive per le loro prossime azioni sono inserite nei loro cervelli tramite un microchip collegato ad un’unità centrale. Quando si alzano in piedi come un sol uomo, sanno esattamente cosa devono fare e come farlo.

            Uno dei portelli di ciascun aereo si apre e senza alcuna esitazione loro saltano.

 

            Le figure rosso e oro di ben due Iron Man appaiono all’orizzonte e diventano sempre più grandi.

<<Siamo arrivati troppo tardi!>> esclama, frustrato, Happy Hogan <<Sono già scesi .>>

<<Non avremmo potuto impedirglielo comunque, lo sai, Happy.>> ribatte Tony Stark <<Quello che possiamo fare adesso è contenere i danni.>>

<<In due contro una sessantina o giù di lì di cyborg armati sino ai denti. Non è una bella prospettiva.>>

<<Ora sai perché mi piace fare il supereroe, Happy.>>

            Detto questo, Tony Stark si tuffa verso l’isola sotto di lui seguendo le figure che planano lentamente come quelle dipinte da René Magritte, ma invece di ombrelli impugnano micidiali armi portatrici di morte.

            Happy scuote la testa poi segue il suo amico. Non sarà peggio di quella volta che ha resistito due round contro Mike Tyson, pensa… o era un solo round? I primi dieci secondi di un round per essere esatti… o beh, se n on altro non gli ha mangiato l’orecchio.

            Il giorno più lungo di San Pablo è appena cominciato.

 

 

CONTINUA

 

 

NOTE DELL’AUTORE

 

 

            Storia apparentemente più breve del mio solito standard ma non certo priva di eventi. Nel prossimo episodio i nodi vengono al pettine in un finale esplosivo… letteralmente. Come possono due soli Iron Man far fronte a decine di agguerriti cyborg in assetto di guerra? Ehi, chi ha mai detto che saranno soli? -_^

 

 

Carlo



[1] Per loro, per noi è stato nel finale dell’ultimo episodio.

[2] Su Iron Man Vol. 1° #124 (Prima edizione italiana Il Settimanale dell’Uomo Ragno #15)

[3] Vedi ultimo episodio.